BIOGRAFIA

Monica Contrafatto genitori

Monica Graziana Contrafatto nasce a Gela il 9 marzo del 1981 da mamma Maria Rita casalinga e papà Rocco, meccanico sulle piattaforme petrolifere.
Trascorre un'infanzia felice circondata dall'affetto e le coccole di una grande famiglia.
Sin dall'adolescenza pratica sport: prima pallacanestro, poi pallamano (con la squadra della scuola diventa campionessa regionale).
Seppur ammiri molto Fiona May, l'atletica preferisce guardarla piuttosto che praticarla.

Sogna di diventare una poliziotta, ma quando nel 1996 vede per la prima volta i bersaglieri svolgere il servizio di “Vespri siciliani” per le strade di Gela, rimane folgorata dal portamento elegante e dal fez, caratteristico copricapo rosso col pon pon blu.
Decide che semmai le donne fossero potute entrare nell'Esercito Italiano sarebbe stata una di loro.

Dieci anni dopo: il 6 giugno 2006, comincia la sua carriera militare.

Tre anni più tardi, a novembre del 2009 parte con il Primo Reggimento dei Bersaglieri per la sua prima missione umanitaria all'estero a Shindand, in Afghanistan.
Dura 6 mesi, ne torna affascinata.

Nel 2012 parte per la sua seconda missione di pace in Afghanistan, questa volta in una zona più pericolosa: il distretto del Gulistan. Alle ore 18:00 del 24 marzo un attacco terroristico talebano colpisce la base italiana. Monica riesce a schivare la prima bomba da mortaio, ma non le schegge della seconda che le provocano danni all’arteria femorale, all’intestino e a una mano.

Viene trasportata in un ospedale americano in Germania, dove la gamba destra viene amputata, l’arteria femorale cambiata con la vena safena e l’intestino asportato per mezzo metro.
Per aggiustare la mano, successivamente, verrà utilizzato un osso della gamba.

Militare Monica Contrafatto
Monica Contrafatto atleta

Il futuro bussa alla porta della sua camera d'ospedale il 5 settembre 2012, mentre fa zapping in tv, si imbatte nel tartan rosso di una pista. Si sofferma su quel canale.
Le atlete sono nove: muscolose, belle, sorridenti.
Quando l'inquadratura si allarga si rende conto che a tutte manca una gamba, ma ciononostante sono ai blocchi di partenza pronte a correre!
È la finale dei 100 metri delle Paralimpiadi di Londra.
In corsia 4 c'è l'italiana Martina Caironi che arriva prima.
In quell'istante le si apre un mondo e decide che il suo futuro sarà nell'atletica.

Nel settembre 2015 diventa ufficialmente un'atleta della nazionale paralimpica e viene chiamata a rappresentare l'Italia ai mondiali di Doha.
Dopo il quinto posto ai mondiali di Doha, a Rio 2016 conquista il bronzo nei 100 metri piani, con lei sale sul podio anche Martina Caironi, la sua "musa ispiratrice" in quel letto d'ospedale.
A questo podio ne seguono altri: agli Invictus Games di Sydney, si aggiudica la medaglia d'oro, ai Mondiali di Dubai un argento e agli Europei di Berlino un altro argento.
A settembre del 2021, disputa i Giochi paralimpici di Tokyo 2020 e conquista il terzo gradino dello storico podio tutto italiano (insieme a lei Alice Sabatini e Martina Caironi).

Tuttora si allena per la prossima stagione che sarà ricca di eventi importanti, tutti da vivere con la perseveranza e la determinazione che la contraddistinguono.
Go Monica ...go!

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